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Sta per rientrare in Italia il motopesca di Mazara del Vallo “Pindaro”, sequestrato la settimana scorsa dalla guardia costiera tunisina che gli contestava un presunto sconfinamento di alcune centinaia di metri nell’area di mare del cosiddetto Mammellone.
Con il peschereccio rientrano tutti e sette gli uomini dell’equipaggio: il comandante Giuseppe Vito Perniciaro, altri due italiani e quattro tunisini.

“Esprimiamo la nostra viva soddisfazione per la positiva soluzione dell’incidente, avvenuta in tempi relativamente rapidi, grazie alla personale ed efficace azione dell’ambasciatore italiano a Tunisi S.E. Raimondo De Cardona, a cui va il plauso e il ringraziamento nostro, dell’equipaggio e dell’armatore del Pindaro. Grazie anche al Sottosegretario On. Giuseppe Castiglione, per il suo pronto interessamento”, ha dichiarato Giampaolo Buonfiglio, Presidente nazionale AGCI AGRITAL (Associazione Generale Cooperative Italiane – Settore Agro Ittico Alimentare).

“Nell’occasione, ribadiamo la necessità di una costante attività di collaborazione tra le forze navali dei due Paesi per evitare il continuo ripetersi di questi episodi e garantire alla flotta peschereccia italiana condizioni di maggiore certezza e un futuro alla loro attività. Ma, soprattutto – ha concluso Buonfiglio – considerata la situazione di instabilità politica di diversi Paesi nell’area e gli irrisolti problemi in materia di giurisdizione delle acque, che minano continuamente il diritto delle nostre imprese ad operare in mare, è urgente che il nostro Governo promuova una specifica azione presso l’unione Europea per una nuova Conferenza internazionale della Pesca in Mediterraneo, come da anni richiesto dalle Associazioni di settore dell’Alleanza delle Cooperative Italiane”.

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