Al congresso nazionale di AGCI Agrital che oggi ha confermato Giampaolo Buonfiglio presidente, il responsabile regionale Pesca AGCI Sicilia, Giovanni Basciano, è stato rieletto vicepresidente nazionale.
Accorciamento e integrazione delle filiere, diversificazione delle attività, flessibilità nelle linee produttive e nell’organizzazione aziendale, innovazione anche digitale e certificazione di qualità dei prodotti, aumento delle dimensioni aziendali attraverso aggregazioni e fusioni. È la ricetta per affrontare il futuro che Agci Agrital, il settore Agro-Ittico-Alimentare dell’Associazione generale cooperative italiane, ha ribadito al suo VI Congresso nazionale, svolto in videoconferenza nel rispetto delle norme.
“In un momento così difficile per il settore che vede davanti a sé prospettive sempre più incerte, per le conseguenze dei cambiamenti climatici, della riduzione delle risorse e della pressione della Commissione Europea per una costante diminuzione delle giornate di pesca, sarà un impegno molto duro da portare avanti per difendere gli interessi delle cooperative e degli operatori associati”, ha dichiarato il vicepresidente Giovanni Basciano.
“E’ ragionevole domandarci se quanto accaduto nel 2020 non debba portarci a ripensare i nostri modelli di sviluppo, i nostri sistemi di produzione, la logistica, il modo di raggiungere il mercato e di proporvisi”, ha detto il presidente Giampaolo Buonfiglio, nella sua relazione programmatica.
Ripensare, innovare, riorganizzare sarà dunque il compito principale dell’associazionismo cooperativo, per aiutare le proprie cooperative ad evolvere e crescere, utilizzando tutte le opportunità, gli strumenti e le competenze disponibili.
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza deve avere un cuore agricolo con macro obiettivi precisi, un impianto ambizioso, davanti al quale non vogliamo e non possiamo arretrare”, ha detto la ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova nel suo messaggio di saluto all’assemblea congressuale AGCI Agrital.
Secondo la ministra gli obiettivi sono “competitività del settore attraverso il potenziamento e il rafforzamento delle filiere;
infrastrutture logistiche per favorire l’export delle nostre piccole e medie imprese agroalimentari e della pesca; rigenerazione sistemi produttivi, miglioramento della capacità di adattamento ai cambiamenti climatici e alla prevenzione del dissesto idrogeologico; rigenerazione e riqualificazione delle aree interne, anche quelle a fallimento di mercato”.
“La novità di questa lezione rispetto al passato”, ha sottolineato Buonfiglio, “è che tutti i buoni propositi non sono un optional per sviluppare l’impresa, ma un imperativo per poterla rendere capace di sopravvivere e difendersi dalle piccole e grandi crisi adeguandosi alle fluttuazioni dei costi di produzione e della domanda. Occorrono politiche mirate, risorse, incentivi, per attivare un processo che passi da pochi esempi virtuosi ed azioni pilota ad una scala più vasta in grado di cambiare numeri e tendenze, mantenendoli sui binari della sostenibilità”, ha concluso il presidente Agrital, “e in questo senso, i contratti di filiera rappresentano lo strumento più appropriato che andrà rafforzato”.