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Oggi a Bruxelles il commissario Ue all’Agricoltura Dacian Ciolos incontrerà la filiera olivicola europea, i rappresentanti dei consumatori e degli operatori del sistema Ho.re.ca. per discutere della decisione della Commissione di bloccare a fine maggio l’approvazione della norma che vieta l’uso di bottiglie senza etichetta e oliere anonime nei ristoranti e in tutti i locali pubblici.

Agrinsieme, ribadendo la grossa delusione per la decisione della Commissione europea di arrendersi alle pressioni politiche e di ritirare una misura assolutamente necessaria al settore olivicolo, si augura che Ciolos si ravveda e oggi sostenga la posizione espressa da ben 15 Paesi, tra cui i principali produttori di olio d’oliva come Italia e Spagna.

E’ assurdo infatti che, a causa di sollecitazioni di alcuni Stati membri, in particolare Olanda e Inghilterra, sia stata interrotta l’approvazione da parte della Commissione al nuovo regolamento comunitario per l’olio d’oliva che -ricorda Agrinsieme- prevede non solo la norma che obbliga all’uso di bottiglie con tappo antirabocco nei locali pubblici, ma anche nuove misure che sostengono qualità, origine e trasparenza in etichetta.

Le modifiche proposte -ribadisce Agrinsieme- sono necessarie al settore per la lotta alle sofisticazioni, la valorizzazione della qualità e il riconoscimento del prodotto e della sua origine in etichetta. Una bottiglia d’olio extravergine su 6 in Italia finisce sui tavoli di trattorie, ristoranti e bar. Ed è necessario quindi chiarirne la provenienza sia per garantire trasparenza ai consumatori che per tutelare i produttori da falsi e “tarocchi” che scippano ogni anno al “made in Italy” agroalimentare 1,1 miliardi di euro.

Vogliamo che questa volta l’Europa scelga finalmente di dare voce alle richieste dei Paesi produttori del Mediterraneo -conclude Agrinsieme- sostenendo uno dei comparti più importanti dell’agricoltura europea.

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